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LA RETE COME RISPOSTA ALLA RICHIESTA DI GIUSTIZIA DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA DI GENERE

LA RETE COME RISPOSTA ALLA RICHIESTA DI GIUSTIZIA DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA DI GENERE

Le donne sono sicure dove è l’intera comunità ad essere coinvolta nel contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere. Nel tempo la città di Ancona si è dotata di una rete antiviolenza che coinvolge enti e servizi, pubblici e privati, che a vario titolo possono accogliere la richiesta d’aiuto di una donna che subisce violenza.

(Scarica QUI l’opuscolo informativo della rete cittadina di Ancona.)

Parlare un linguaggio comune, dare una lettura condivisa delle dinamiche della violenza, agire in sinergia sono elementi imprescindibili per poter dare alle donne in pericolo una risposta certa, efficace e pronta all’interno della rete territoriale.

Il Centro antiviolenza “Donne e Giustizia” di Ancona, in collaborazione con l’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Ancona, ha organizzato, il 3 dicembre 2016 presso il Comune di Ancona, un incontro con l’obiettivo di tracciare un punto di approdo sulle tematiche riguardanti le risposte fornite dalla società e dalla giustizia alla richiesta di aiuto proveniente dalle donne vittime di violenza di genere.

L’evento è stato strutturato con la presentazione di casi concreti (non reali ma comunque ispirati a casi reali) e una Tavola rotonda a cui hanno partecipato i vari componenti della Rete antiviolenza territoriale, per realizzare un utile confronto tra l’Autorità Giudiziaria, i rappresentanti dell’Ordine degli Avvocati e delle Forze dell’Ordine, gli Assistenti Sociali e gli operatori dei Centri antiviolenza, al fine di creare una rete di protezione per le donne che chiedono giustizia ed intraprendono un percorso di uscita dalla violenza.

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Prezioso è stato il contributo fornito dal Giudice Dottor Fabio Roia (Presidente di Sezione Penale del Tribunale di Milano), che da anni si occupa di reati connessi alla violenza domestica, nonché dall’avvocata Manuela Ulivi (Presidente della Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano), per un confronto con le prassi utilizzate nel territorio milanese.